L'Eco, esperienza comune e di comunione
L’Eco è il luogo centrale e normale del cammino educativo del Movimento Fides Vita, in cui attraverso lo spirito e la modalità particolare della nostra Compagnia, siamo educati alla fede, alla speranza e alla carità, cioè al quotidiano riconoscimento della misericordiosa presenza di Cristo tra noi.
L’Eco è il luogo dove si è richiamati, si impara e si approfondisce l’Avvenimento di Cristo e della santa Chiesa, attraverso un lavoro di considerazione, di apprendimento e dialogo, di contenuti e riflessioni espressi durante l’anno, in alcuni momenti precisi, con l’ausilio di strumenti offerti per questo… Dove si è provocati ad aderire alla nuova e vera mentalità – quella rivelata da Cristo – anche attraverso l’apprendimento o la riconsiderazione ragionevole di fattori, di parole e categorie fondamentali dell’umano, della vita e del pensiero, dentro la verità portata da Cristo sulla natura e consistenza dell’umano e della realtà, e custodite e sviluppate dall’insegnamento e Tradizione della Chiesa… Dunque luogo guidato di comunicazione e apprendimento, approfondimento, dialogo ed educazione all’Esperienza cristiana, nella continua provocazione di ragione e libertà.
Luogo di educazione a vivere tutto a partire e dentro l’Esperienza cristiana, riconosciuta come quella che svela, dà senso, esalta, risponde, salva, compie pienamente l’umano, il desiderio, la libertà, la ragione, il cuore, la realtà tutta… nella filiale sequela ed appartenenza alla compagnia della Chiesa, alla sua Tradizione e al suo Magistero.
L'Affidamento
È il gesto comunitario di richiamo ed educazione alla continua, necessaria e personale preghiera attraverso cui la persona, dentro la necessaria e certa custodia della comunità, viene innanzitutto richiamata all’evidenza, e a prender sempre più coscienza, della propria costitutiva dipendenza; che tutta la vita dipende da un Altro, che la possibilità e la pienezza dell’io è solo nel rapporto con il Tu, da cui tutto nasce e dipende, in cui tutto consiste e per cui tutto è fatto.
L’atteggiamento, la posizione, l’atto primo e proprio dell’uomo, che corrisponde a questa più intima natura dell’uomo, a questa evidenza e a questa coscienza, è quello della domanda, della mendicanza, della preghiera.
Ma il Totalmente Altro, il Mistero da cui, in cui, per cui tutto è e consiste, non ha lasciato l’uomo nella facile errata possibilità di riconoscerlo in chissà quale astrazione, idea soggettiva o simbolo, ma si è reso incontrabile ed identificabile, puntualmente riconoscibile in un Uomo: nell’Avvenimento dell’Uomo Gesù. Dio si è fatto Uomo. La vita e la possibilità del suo affronto, nella sua pienezza, soddisfazione e compiutezza, allora, in tutta l’ampiezza e meticolosità di fattori, rapporti e circostanze, è questa Presenza riconosciuta; è rapporto con questa Presenza costantemente riconosciuta; è affidamento in tutto a questa compagnia presente di Dio all’uomo, nell’Uomo Gesù. Di conseguenza la preghiera è mendicanza di Cristo; che tutto accada, si faccia, si dica, si operi e si costruisca con Lui, in Lui, per Lui.
Questo gesto diventa, allora, la prima, necessaria e quindi inevitabile “attività”; il primo (fin dal mattino), necessario (senza di me non potete far nulla), costante (nel tempo, perché Lui è il Significato e il Destino di tutto) “lavoro”.
Questo richiamo è stato, fin dall’inizio, un costante fattore di educazione che – dentro la normalità del dialogo della nostra Amicizia – si è sviluppato attraverso un luogo e un gesto che abbiamo chiamato “Affidamento”. Che abbiamo voluto chiamare così per esprimere che la nostra preghiera, così come è stata definita, è vissuta – e non può non essere vissuta – nella costante intercessione e compagnia di Colei che è stata chiamata ad essere la vergine Carne, il vergine Grembo attraverso cui Dio si è fatto Uomo: Maria Santissima, Madre di Dio e Madre nostra. Questo, particolarmente, attraverso la preghiera del santo Rosario e la recita di una preghiera in cui esprimiamo tutto il nostro desiderio e la nostra esigenza di affidare a Lei la nostra vita e la nostra Compagnia. A Lei che ci ricorda sempre, con la sua costante presenza e compagnia di madre e vergine, Chi è la pienezza dell’umano.
E “Affidamento”, anche perché l’espressione in parole e gesti della nostra mendicanza è affidata alle parole e ai gesti certi, chiari, oggettivi, compiutamente espressivi della preghiera e della liturgia della santa Chiesa.
Il luogo ed il gesto comunitario dell’Affidamento è stato, particolarmente, la costante introduzione, partecipazione, adesione, educazione della persona alla preghiera e alla liturgia della Chiesa. Dentro questa esperienza molti di noi hanno avvertito (fin dall’inizio) l’esigenza naturale di approfondire e rendere quotidiano il proprio rapporto con l’Eucaristia, di avvicinarsi frequentemente al Sacramento della Confessione, di scoprire sempre più la ricchezza della preghiera della Chiesa nella Liturgia delle Ore e nella tradizionale preghiera del Rosario.
Preghiera di Affidamento
Il Convegno
Espressione sintetica della nostra amicizia, il convegno è stato pensato, fin dall’inizio, come appuntamento e luogo annuale che fosse, sinteticamente, espressivo della nostra Compagnia e contemporaneamente sostegno al nostro quotidiano, costante e pedagogico cammino di comprensione, approfondimento e adesione ragionevole al Cristianesimo, riconosciuto come l’Avvenimento di Dio tra noi nell’uomo Gesù di Nazareth, e alla Sua cattolica Compagnia. Per questo, occasione tutta particolare di chiarimento del senso quotidiano, pedagogico e necessario, all’interno della santa Chiesa, della nostra Amicizia e del nostro compito. Possibilità preziosa di richiamo forte ad un’adesione intelligente e puntuale alla costante iniziativa, presente e contemporanea, del Mistero tra noi. Certamente, momento particolarmente favorevole di invito e d’annuncio dell’Avvenimento di Dio totalmente coinvolto con l’umano – dentro l’ampiezza e la particolarità della realtà – nell’Uomo Gesù di Nazareth, riconosciuto, aderito e affermato, ragionevolmente, nella e con la Santa Chiesa, come l’unico Redentore dell’uomo. Un luogo con il volto, l’amicizia e il dinamismo intelligente, affabile e creativo di questo piccolo popolo presente che siamo noi, dentro la proposta di momenti di incontro e testimonianza, di dialogo e giudizio, che, con l’aiuto e l’intelligenza, la sapienza e il fascino di vita di maestri, testimoni ed amici, ci aiutassero, insomma, in questa nostra appartenenza e nella comprensione di cosa comporta come umanità, intelligenza, libertà, fecondità, operosità, giudizio il vivere di fede, cioè di Cristo.
...sulla strada
Il Convegno è stato pensato, costruito e proposto, fin dall’origine, sulla strada: segno di come molti sono stati incontrati e si sono ritrovati sorprendentemente provocati, attraverso la vita cambiata e la proposta di alcuni di noi, alla considerazione dell’Avvenimento di Gesù Cristo e della Sua cattolica Compagnia; e contemporaneamente significativo di come e dove desideriamo proporlo ed affermarlo. Esigenza che esprime e corrisponde all’essenza stessa del Cristianesimo, e cioè allo sconvolgente Avvenimento di Dio che si coinvolge, totalmente, con l’intera vicenda umana, facendosi uomo, facendosi compagnia di Uomo all’uomo, in tutto e dappertutto, lì dove l’uomo abita, vive, cammina, soffre, grida, bestemmia, ama, studia e lavora…
I Volantini
Fin dagli inizi della nostra Storia emerse l’esigenza di essere una presenza visibile, critica, propositiva dentro ogni fattore e ambito in cui normalmente la vita dei giovani e dell’uomo si svolge e spesso si smarrisce, si dissolve, si ripiega su se stessa, si sfoga, è delusa ed ingannata, omologata e manipolata; per questo l’esigenza di proporre la nostra Amicizia dappertutto attraverso gesti elementari, come sono stati e sono ad esempio la consegna a mano, in tutti i luoghi dove è possibile arrivare, di volantini riportanti affermazioni di chiarimento sull’essenzialità del Cristianesimo, sulla ragionevolezza della nostra fede e dell’adesione alla Chiesa; e riportanti, a partire da Essa, giudizi sintetici e pro-vocanti sull’uomo, sulla cultura, sulla realtà.
Molteplici e di varia natura sono state e continuano ad essere le occasioni che hanno suscitato la necessità di emergere con un giudizio chiaro, di dire una parola certa, attraverso la pubblicazione e la diffusione dei nostri volantini. Particolarmente il Santo Natale e la Santa Pasqua sono due momenti durante l’anno in cui sempre, dal dicembre del 1989, pubblichiamo un volantino che attraverso un titolo sintetico, una provocazione tematica, un breve testo e un’immagine, aiuti a comprendere e a meglio vivere il Mistero di Dio che nasce, muore e risorge. Lo facciamo attraverso brani tratti dagli scritti di Nicolino Pompei, del Santo Padre o di altri che riconosciamo aver descritto meravigliosamente l’Avvenimento cristiano. Ogni volta organizziamo luoghi in piazza che favoriscano incontri e dialoghi sull’umano, andiamo nelle scuole, per le strade, nei locali, nei centri commerciali… ovunque sia possibile incontrare le persone per consegnare a tutti il nostro volantino di augurio di un buon Natale e una buona Pasqua, o il nostro messaggio e giudizio in merito ad altri fatti che emergono dalla realtà.