“Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i Suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (Gv 13,1)…
...Li amò – ci amò – fine alla fine, fino in fondo, sino al documento estremo dell’amore che è quello di dar la vita perché altri vivano. Li amò fino alla fine, fino al sacrificio più estremo della sua carne messa in croce. Quella carne in cui Dio si rivela, si lascia mettere a morte per liberare l’uomo dal carcere della morte stessa, per riaprire la possibilità a ogni uomo della vita vera, della vita nel suo vero significato e destino, della felicità. Questo Amore redentivo acquistato da Cristo per ogni uomo ha invaso tutta la storia fino ad oggi. È stato testimoniato, in duemila anni, non solo da martiri, ma da milioni e milioni di uomini e donne che si sono identificati con questo Amore, che in Esso e per Esso hanno vissuto, costruito e operato nella storia. Che hanno drammaticamente sofferto e speso tutto per l’affermazione e la dilatazione di questo Amore, fino al dono della vita. E questo Amore ha raggiunto anche noi. Noi ne siamo attuale e contemporanea espressione, reale e tangibile documento.
(Nicolino Pompei, Voi siete miei amici...)