L’unica “cosa” necessaria è la presenza di Gesù ed è la presenza necessaria alla vita, al cuore, a ciascuno di noi perché ciascuno di noi possa vivere veramente, interamente, pienamente. Quando “questa cosa necessaria”, la sua presenza necessaria, è vicina, prevale, è lasciata prevalere, abbraccia il cuore, abbraccia tutto l’umano, tutta la vita; e quando abbraccia il cuore, l’umano, la vita, abbraccia tutte le altre “cose”, abbraccia tutti i “fattori” della realtà, abbraccia tutto e tutti, proprio tutto e tutti. Quando questa “unica cosa necessaria” si rende presente è presente e visibile al cuore, allora il cuore la può abbracciare e, abbracciandola, è così pieno e felice da poter abbracciare e vivere liberamente, veramente e pienamente tutte le altre “cose”. La preferenza, la prevalenza di questa “cosa necessaria”, della presenza del “Meglio”, della presenza di Gesù, non solo non esclude nessuna cosa, nessun rapporto, non esclude nulla, ma è quella presenza che rende possibile abbracciare tutto e tutti, che significa, invera, compie ed esalta tutto il resto.
Quando preferiamo, lasciamo prevalere, predominare la sua presenza, quando la sua presenza necessaria prevale ed abbraccia il nostro povero cuore, allora tutto è possibile; quando la sua presenza necessaria avvince il nostro cuore tutto è possibile e tutto diventa avvenimento nel suo ambito: lasci semplicemente che sia avvenimento nel suo ambito. Come aveva capito santa Teresina quando pregava: “Attirami e basta…”. L’unica “cosa” di cui c’è bisogno è la presenza di Gesù e quindi è lasciar prevalere la presenza di Gesù, è lasciarsi attrarre dalla sua presenza con questa incessante domanda del cuore: “Attirami e basta”. Tutto quello che c’è da fare, da vivere, da favorire, da seguire, da domandare è la presenza di Gesù, della Felicità in persona; è lasciar prevalere la sua presenza, il suo sguardo, la sua grazia presente dentro una semplice, quotidiana e incessante tensione di tutto noi stessi.”
(Nicolino Pompei, La Felicità in Persona)
Domenica 24 Ottobre 2021
Signore, da chi andremo? Solo tu hai parole di vita eterna
Santa Messa Presieduta da S.E.R. Mons. Carlo Bresciani
Veglia Eucaristica
Martedì 26 Ottobre 2021
Incontro-testimonianza con Padre Ignacio Carbajosa
Venerdì 29 Ottobre 2021
LA COMPAGNIA DEI SANTI CIOÈ DEGLI UOMINI VERI: Rosario Livatino
Sabato 30 Ottobre 2021
Il mondo nuovo
Domenica 31 Ottobre 2021
Santa Messa Presieduta da Don Patrizio Spina
Liberi in carcere
Un popolo in festa
Lunedì 01 Novembre 2021
Santa Messa
Mi sei scoppiato dentro al cuore
Egli è qui
I maestri della letteratura europea dinanzi al Maestro
La mostra raccoglie e propone poesie, testi narrativi, teatrali e preghiere di esponenti della letteratura europea, moderna e contemporanea. La maggior parte degli autori presentati è vissuta nel 1900, ognuno di loro ha sperimentato come la folle pretesa dell’uomo di “impadronirsi” della propria esistenza e del proprio destino ha generato immani ed atroci violenze e sofferenze ed ha raccolto morte.
Soffermandosi innanzi alla vicenda umana ed artistica di ciascuno di loro, si coglie come questi scrittori abbiano mostrato, il bisogno di mettersi alla ricerca di Gesù Cristo, di invocarlo, di incontrarlo, di ritrovarlo presente nel quotidiano.
La loro vita risuona come il canto di un'umanità nobile
Gli Amici della Rosa Bianca
Nel contesto di uno tra i momenti più bui della storia umana, gli Amici della Rosa Bianca hanno levato la loro voce, hanno parlato, hanno scritto. Ma il loro non è stato un “discorso”: hanno usato la loro ragione, hanno vissuto la loro fede, hanno speso la loro libertà, hanno tessuto la loro amicizia nel rapporto pieno con quella realtà, e hanno mostrato a chi sono stati attaccati, chi era la loro fiducia, la loro speranza, la loro carità. La storia della Rosa Bianca è una storia di ragione e di fede, di libertà e d’amicizia. Per questo, la vicenda di questi Amici, in un contesto totalmente diverso, continua a pro-vocare la vita di ciascuno di noi.