“O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia. A te anela la mia carne, come terra deserta arida senz'acqua”. “Di te ha detto il mio cuore: cercate il suo volto. Il tuo volto io cerco, o Signore. Non nascondermi il tuo volto”. In queste struggenti parole del salmo 62 e del salmo 26 ritroviamo tutto ciò che forma l'assoluto desiderio dell'uomo, che qualifica la fondamentale attesa della vita di ogni uomo. Domandiamo di essere qui e di accoglierci nell'urgenza dell'ineludibile e imperiosa sollecitudine della realtà di queste parole. Mendicando che la nostra vita le possa sinceramente risorprendere vive e presenti. Il cuore è tutto fatto di questo desiderio. Ciascun uomo è fatto con questo cuore che è tutto fatto di questo desiderio. Non è una interpretazione nostra. Non è una nostra fissazione. È un fatto. È un'evidenza. La vita è oggettivamente questa sete, questa fame, questa terra sempre assetata di Colui che il mio cuore mi impone di cercare, di domandare e di anelare incessantemente. Il vero “problema” per ognuno di noi, fin dal primo mattino, è sempre quello di ripartire realmente da ciò in cui è costitutivamente stabilito il fulcro vitale della vita di un uomo, di risentire sinceramente la presenza e l'urgenza di questa esigenza del cuore. In cui si gioca tutto il rapporto con la verità del nostro umano. “Ecco la generazione che ti cerca, che cerca il tuo volto Dio d'Israele”. Dovrebbero essere queste le parole più immediate, più sentite adeguate a noi, adesso, per affermare la vera definizione della nostra compagnia, del nostro popolo, del nostro cammino, e quindi anche del nostro stare qui. La più esatta è proprio quella della compagnia di coloro che riconoscono il volto di Dio nella storia nella presenza di Gesù, di Colui che solo ha rivelato il volto del Dio di Israele. Di coloro che vivono nella continua domanda della sua presenza perché la vita ne sia radicalmente segnata e trasfigurata.
(Nicolino Pompei, Mostraci il Padre e ci basta...)
Domenica 25 Ottobre 2015
SANTA MESSA PRESIEDUTA DA Mons. Romualdo Scarponi
…tutti Ti cercano
VEGLIA EUCARISTICA PRESIEDUTA DA Don Franco Marchetti
Sabato 31 Ottobre 2015
INCONTRO – TESTIMONIANZA CON Daniela Martucci e Massimiliano Carbonari
Un popolo in festa Santo
Domenica 01 Novembre 2015
SANTA MESSA PRESIEDUTA DA Mons. Vincenzo Catani
INCONTRO – TESTIMONIANZA CON Don Rami Al Kabalan
Numeri... non a caso
Bellezza, armonia, e meraviglia nella “Matematica” del Creato e dell’arte
Muovendo da un problema sulla crescita dei conigli, il matematico medievale Fibonacci sviluppa una successione di numeri che – come si scopre pian piano attraverso il percorso della mostra – risulta essere correlata a molte proprietà matematiche e geometriche: si tratta di un rapporto – definito nei tempi “aureo” – presente in moltissime strutture della natura e in diverse opere artistiche o architettoniche; un rapporto che sembra qualificarne proprietà di bellezza e armonia. Ci si scopre così in un mondo scritto in un linguaggio matematico, ordinato, armonico, comprensibile, di fronte al quale, come dice Einstein, “la più bella e profonda emozione che possiamo provare è il senso del mistero”.
La mostra è stata presentata in occasione del XXV Convegno Fides Vita
Eterna è la Sua Misericordia
Il Giubileo dell’amore di Dio per l’uomo
La mostra, realizzata per il Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco dell’8 dicembre 2015, ripercorre il manifestarsi della Misericordia di Dio, dagli antichi patriarchi fino alla sua piena e definitiva rivelazione nella persona di Gesù Cristo. Parte del percorso è dedicata al significato stesso del Giubileo e al suo sviluppo nel corso dei secoli, così come ai gesti e ai segni che lo caratterizzano. Attraverso la testimonianza di alcuni santi come Francesco, che ottenne da Dio il noto “Perdono di Assisi”, e Faustina Kowalska, a cui dobbiamo la “Festa della Divina Misericordia” istituita da san Giovanni Paolo II, questa mostra vuole essere un contributo a scoprire che “nessuno può porre un limite all’amore di Dio che perdona”.
È viva la scuola
Un luogo per imparare a vivere
In un momento in cui si parla molto di scuola e si riflette sui cambiamenti che possono realmente renderla buona; in un contesto socio culturale in cui la Chiesa coglie una grande emergenza educativa, questa mostra si propone come un aiuto a non lasciarsi rubare l’amore per la scuola, ritrovando il senso e il significato, l’origine e le finalità di un luogo che coinvolge studenti, docenti e famiglie. Attraverso domande, riflessioni e testimonianze tratte dal Magistero di Papa Francesco, la mostra guida i ragazzi a comprendere perché andare a scuola, i docenti a riscoprire la passione per la loro missione e le famiglie il loro insostituibile ruolo educativo.