“… E noi? Chi siamo noi? (…)
Chi siamo, che razza di uomini siamo?
Come tutti. Forse più fragili e malati di altri.
E allora, cosa ci differenzia? La differenza è un incontro.
Ci differenzia un incredibile e misterioso incontro
con cui sorprendentemente ci siamo imbattuti…
Ecco: noi siamo semplicemente quelli che,
dentro quest’incontro, l’incontro con dei volti,
con un fenomeno umano fatto di volti, dentro una amicizia,
innanzitutto, si sono trovati chiariti l’umano
(non astrattamente considerato, ma il proprio umano).
Ragionevolmente chiariti nell’unica
e indomabile esigenza del cuore.
Nella vera natura e dinamismo della ragione.
Nel vero motivo della libertà.
E, dal semplice stare dietro e dentro l’impeto di ragioni
e di passione di questa amicizia non programmata,
sorprendentemente ci siamo trovati davanti un Fatto,
una Persona… davanti all’Uomo Gesù
e alla sua cattolica Compagnia.
(…) Sì, è dentro una cattolica Compagnia,
da Lui costituita, che quest’Uomo presenzia da 2000 anni
il tempo d’ogni uomo, provocandolo sempre
alla sua sequela nel coinvolgimento continuo
di ragione e libertà, volontà ed affezione, occhi e carne.
Ecco chi siamo. Siamo suoi.
Quest’Uomo di nome Gesù è tutta la nostra certezza.
La sua Presenza riconosciuta in tutto – riconosciuta
contemporanea ad ogni nostro momento di tempo,
viva dentro ogni circostanza e rapporto – è tutta la nostra
soddisfazione, la ragione della libertà, la pienezza della ragione.
Il vivere con, per, in Lui è tutta la nostra affezione,
tutto il nostro giudizio; il criterio e lo scopo
di ogni nostra parola, di ogni nostro gesto,
di ogni nostra azione”.
(Nicolino Pompei, Dieci anni di Fides Vita: un piccolo popolo dentro l'Avvenimento del Cristianesimo)