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Dico a te, proprio a te: "Non piangere"
“Ma di che stiamo parlando?!” - è l’espressione che più volte, incredula e sbigottita, mi sono ritrovata di fronte a ciò che ci travolgeva due anni fa come del resto davanti a quello che accade oggi. Tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo 2020, in “un attimo”, ci siamo ritrovati nel pieno di una pandemia, con un nuovo virus che mieteva tante vittime da dover usare camion militari per trasferire altrove le salme che i cimiteri locali non riuscivano più a contenere. Abbiamo attraversato lockdown, didattica a distanza, smart working, adozione casalinga e quotidiana di sistemi di protezione fino ad allora riservati ai più delicati reparti ospedalieri. Abbiamo vissuto la paura di ammalarci, la gioia e i timori per un vaccino da sperimentare. Ci siamo divisi sulla scelta (...)