nel frammento

NUMERO 4 / ANNO 2012

Editoriale

di Barbara Braconi

Carissimi amici,

è con gratitudine che vi presento questo numero della nostra rivista, completamente rinnovata nella sua veste grafica. La possibilità di realizzarla è un dono che abbiamo ricevuto; un dono che sorprende e commuove innanzitutto me, facendomi nuovamente cogliere che l’iniziativa della Grazia mi precede e mi accompagna sempre.

Qualche tempo fa, Nicolino mi aiutava a considerare che un dono di per sé non fa scaturire una gratitudine; è quando riconosco che quel dono rende felice il mio cuore ed è stato fatto per me, che mi ritrovo grato.

Poter rinnovare graficamente nel frammento fa scattare in me la gratitudine, perché è un segno della Misericordia del Signore e della Sua Presenza che opera sempre. Un segno che mi ricorda che senza di Lui non posso fare nulla, come dice il tema del Convegno di quest’anno, ma che nulla è impossibile a Lui. Io - spesso tanto agitata e troppo affannata come Marta - sono particolarmente aiutata da questo segno. Ed è per esso che ringrazio chi ci ha donato la possibilità di questo cambiamento, che rende più bella la nostra rivista e anche più facilmente leggibile, grazie all’opportunità di usare i colori e di pubblicare più foto ed immagini.

Nel frammento è nato dall’esigenza di creare uno strumento che ci permettesse di restare in collegamento con tutti gli amici in qualche modo incontrati dall’esperienza di Fides Vita. È innanzitutto uno strumento di comunione, che aiuta a conoscere e ad essere partecipi della vita della nostra Compagnia, sostenendo in chi lo desidera la possibilità di vivere tutto e di giudicare ogni cosa secondo il carisma che riceviamo.

Il nome stesso della nostra rivista è una declinazione di Fides Vita. “In Gesù Cristo il Mistero, sorgente originale di ogni uomo e fondante ogni istante dell’uomo, si rivela come Avvenimento e compagnia di Uomo, dentro ogni istante dell’uomo. Gesù assume tutto l’umano su di sé, senza scartare nulla. Tutto l’umano, dal mangiare al bere, dalla sofferenza al male e alla morte […] Se Cristo è il significato di tutto ciò che c’è, di tutto il tempo ed è il rapporto attraverso cui siamo chiariti e condotti al Destino, lo è sempre, in tutto quello che viviamo. Ed è proprio nelle circostanze concrete e sensibili, nelle condizioni in cui si svolge la vita, che siamo chiamati a sperimentarlo, a ricevere questa Grazia, a corrispondergli. La vocazione e l’«ambito» proprio e oggettivo per tutti di adesione a Lui, di corrispondenza alla sua presenza è proprio l’istante, il frammento, la circostanza” (Nicolino Pompei, In ogni adesso Lui è). Il nome della nostra rivista semplicemente ci ricorda e ci richiama che è nel frammento - in ogni frammento - che Cristo ci convoca, ci cambia, ci salva. Lì ci chiama ad amarlo, a corrispondere al suo Amore e ad affermarlo a tutti, a ciascuno, proprio dentro una umanità tesa, segnata e trasfigurata dall’amore e dall’obbedienza a Lui nell’attimo breve e qualsiasi.

Esattamente dieci anni fa, al nostro Convegno del 2002, usciva per la prima volta nel frammento, che in questi anni ci ha poi fedelmente accompagnato in tutto il nostro cammino. Ringraziando tutti coloro che nel

tempo hanno collaborato con la redazione, chiediamo a ciascuno di voi di sentire propria questa rivista, offrendoci suggerimenti e correzioni, inviandoci articoli e lettere che desiderate possano essere pubblicati, sostenendo con il vostro contributo la continuazione della nostra opera per la gloria di Cristo.

QUELLO CHE ABBIAMO DI PIÙ CARO È L’OPERARE DELLA GRAZIA NEL TEMPO, NELL’UMANO, NELLA CARNE DEGLI UOMINI

a cura di Moina Maroni

La testimonianza di due care amiche come Cristina e Angelica, circa la loro esperienza delle vacanze vissute fra luglio e agosto con la Compagnia, incarnano quanto Nicolino ci ha richiamato introducendoci alle vacanze di agosto, una a Pescasseroli e l’altra ad Aremogna. Attraverso il gesto straordinario di sette giorni insieme il Signore ci ha chiamato ciascuno per nome, a noi la libertà di mettere in gioco il nostro io vivendo tutto, fino in fondo, anche nei momenti più banali per verificare chi è la consistenza della vita e chi è Gesù per noi. Come scrive Cristina: “La vacanza non è stato altro che mettere a tema l’esigenza del mio cuore in tutto quello che, in una settimana di intensa vita insieme, ci veniva donato ed indicato come la preghiera, gli incontri con Nicolino, i cammini in montagna, ma soprattutto in quei momenti banali come il gioco, la fraternità serale, i balli. […] è stato bello, e lo è sempre, vedere e verificare di quale consistenza sei in tutti i momenti che vivi, pure nel gioco del fazzoletto. Emergi tu con tutto il tuo umano, gli imbarazzi, il senso di ingiustizia, il nascondersi, i complessi che ti porti da una vita e quindi la tua domanda e chi può compierla”.

Ho riletto più volte questa lettera chiedendo al Signore di aprire il mio cuore e la mia mente per accogliere la Sua volontà su di me, perché si compia il mio umano, perché io sia felice. Con le parole di Angelica vorrei esprimere la mia stessa gratitudine per un’Amicizia che, costi quel che costi, mi richiama al rapporto con Cristo nelle circostanze dove solo emerge il mio umano bisognoso del Suo Infinito Amore: “Sono grata a questa amicizia, proprio perché è un’amicizia vera, che con il tempo ho riconosciuto essere Cristo, che mi ha aperto gli occhi e il cuore. Purtroppo nel mio procedere quotidiano svanisce, con il tempo, la domanda: «Dove sarei senza questa amicizia?», ma grazie a Dio mi viene rinnovata da dei volti chiari, splendenti, amabili, scomodanti. Attraverso di loro la mia vita si riscopre in realtà di un Altro che mi ha fatta per sé in un Amore che solo Uno così poteva trasmettere e da cui ritrovo il senso alla mia esistenza. Grazie infinitamente di avermi salvata, o Dio”.

MAGISTERO DI BENEDETTO XVI

  • Viaggio in Libano, Discorso del 15 settembre 2012
  • Viaggio a Loreto, Omelia del 4 ottobre 2012
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