nel frammento

NUMERO 3 / ANNO 2013

Se Tu ritardi, io mi smarrisco

di Barbara Braconi

Da tanto tempo ascolto che tutto all’animo è piccino, che nulla basta al mio cuore se non Colui che dall’origine lo ha tessuto. Ed ho anche creduto di saperlo, di averlo capito, addirittura di poterlo insegnare ad altri. Ora, però, in un tempo in cui l’età è avanzata e gli anni di appartenenza alla Compagnia si sono moltiplicati, comincio a vedere la delusione di una fede divenuta abituale, il vuoto che l’attivismo e il devotismo lasciano alla vita. Non mi rende felice di per sé fare delle “cose di Chiesa”, avere il tempo interamente impegnato in “cose della Compagnia”. Il mio cuore così non si soddisfa ed essendo comunque ultimamente irriducibile, continua a gridarmi: “Che cosa mi stai dando?! Non è questo ciò che voglio!”. Proprio la tristezza di alcuni momenti, la paura che in certe occasioni mi ha prevalso facendomi ritrovare bloccata, l’immaturità del mio umano e del mio giudizio che in circostanze anche banali ho verificato, stanno davvero diventando una risorsa, perché mi stanno costringendo a vedere che nulla mi basta se non Gesù, ma proprio Gesù e non qualcosa che gli somigli. A conclusione dell’anno scolastico, ad esempio, mi sono accorta di quanto io avessi cercato gratificazione dal mio lavoro secondo la mentalità del mondo. L’ultima lezione con una classe quinta, che ho accompagnato per tutto il percorso delle elementari, sono rimasta inizialmente delusa dalla loro contestazione di una verifica fatta qualche giorno prima, in cui la maggior parte della classe era risultata impreparata. Avevo immaginato diversamente quell’ultimo incontro con loro: pensavo mi avrebbero portato lettere e disegni come di solito accade, che ci saremmo commossi e scambiati gli indirizzi… E invece loro erano presi da quelle domande della verifica a cui non avevano saputo rispondere. È stata una lezione che non dimenticherò, perché mi hanno messo a nudo, mi hanno costretto a domandarmi chi sono e cosa cerco, a vedere le mie pretese di successo e di gratificazione secondo immagini tutte mie. È stato bellissimo perché io ’ho detto loro il giudizio che stavo maturando ed, essendo più umana io, anche loro si sono sciolti, sono emersi nella loro umanità tirando fuori tutti i timori per il passaggio alla scuola media, il dispiacere del distacco da noi maestre e al tempo stesso la curiosità e l’entusiasmo per il nuovo percorso che li aspetta… Per me è stato inevitabile domandarmi cosa ho comunicato loro in questi cinque anni, cosa hanno potuto vedere in me in questo cammino vissuto insieme. Mi è tornata in mente una domanda che Nicolino ci aveva posto in un incontro: “Ma i tuoi figli o i tuoi parrocchiani, i giovani o le persone che incontri di cosa hanno bisogno? Loro – come me e te – hanno bisogno sempre di qualcuno da guardare come generato continuamente alla vita. Hanno bisogno di guardare in me e te l’Avvenimento vivo e determinante ora la mia e la tua vita… Hanno bisogno sempre di quello di cui noi in ogni istante abbiamo bisogno e siamo desiderio sempre”. È così! Gesù non mi ha incontrato e non mi ha chiamato innanzitutto perché io diventassi brava, perché io mi impegnassi tantissimo in Compagnia e fossi un’insegnante di religione (queste semmai possono essere conseguenze della fede…). Gesù mi cerca ancora, mi viene ancora incontro – e questo lo vedo particolarmente nella paternità di Nicolino e nell’amicizia della mia Compagnia - perché mi ama, perché sa la mia fame e la mia sete di Lui, della Sua Carne. E che nient’altro mi basta. L’esperienza di questi giorni – un’esperienza struggente – è che davvero basta un momento di tenerezza e di sincerità verso noi stessi, basta un accenno di disponibilità del cuore, basta un accenno di sguardo per ricominciare sempre. E la domanda che vivo in questo tempo, è proprio quella con cui Nicolino conclude l’intervento Guardate a Lui e sarete raggianti, che ha segnato il cammino di quest’anno: “Vieni, Signore Gesù, vieni a me, cercami, trovami, prendimi in braccio, portami… Che tu venga e prenda in braccio noi peccatori. Che tu venga, o Signore, a perdonare i nostri peccati e a mettere sulle tue spalle questa pecorella smarrita e affaticata… Ti prego Signore attirami tutto al tuo amore, fa’ tu o Cristo quello che il mio cuore non può. E tu che mi fai chiedere – tu che mi chiedi di guardarti, tu per cui siamo qui, tu che ti sei fatto incontrare nel volto di questa nostra Compagnia – tu che mi fai chiedere, concedimi… Concedimi e attirami tutto al Tuo sguardo. Attirami, e basta. Amen”.

DAL PROFONDO DEL NOSTRO CUORE: GRAZIE SANTO PADRE!

di Nicolino Pompei

Pubblichiamo ciò che Nicolino, raggiunto dall’annuncio della rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI, ha desiderato ardentemente consegnare al cuore di ciascuno di noi.

Discorso del Santo Padre Francesco alla Veglia di Pentecoste 2013

Solennità di Pentecoste 2013

Omelia e Regina Caeli del Santo Padre Francesco
3_copertine

Per ricevere la rivista

“Nel Frammento” è il foglio di collegamento di Fides Vita. Per ricevere la rivista inviare una e-mail alla redazione specificando i propri dati anagrafici e l’indirizzo a cui spedirla.

È possibile sostenere la Rivista attraverso una “Donazione” (e beneficiare legittimamente delle detrazioni/deduzioni fiscali) tramite versamento su c/c postale n. 35065069 – CODICE IBAN IT 70 R 07601 13500 000035065069 – oppure su c/c bancario CODICE IBAN IT 77 G 08474 24400 000000001410 intestato ad:

Associazione Culturale Fides Vita, Via Pasubio n. 36 – 63074 San Benedetto del Tronto (AP)

Resta in contatto

Iscriviti alla Newsletter