nel frammento

NUMERO 2 / ANNO 2018

UN’ATTRATTIVA ANTICA E SEMPRE NUOVA

di Barbara Braconi

Particolarmente questo tempo – in cui il Cristianesimo risulta essere ai più sconosciuto o, peggio ancora, erroneamente ridotto a una religione o a un insieme di norme e valori da rispettare – “è il tempo di una testimonianza viva e tangibile attraverso cui poter risentire quell’attrattiva antica e sempre nuova, così corrispondente all’umano e al cuore di ogni uomo, di cui è pieno il Vangelo – così come tutta la storia della Chiesa” (Nicolino Pompei, Lui tagliò corto…). Se è vero che ai più il Cristianesimo è totalmente indifferente o inviso, resta evidente che il cuore di ciascuno di noi ritrova quell’attrattiva antica e sempre nuova quando incontra realmente Cristo. Qualche settimana fa, ad esempio, mi è capitato di vivere un’udienza in tribunale. Ero stata convocata come parte offesa e mi sono presentata senza avvocato, perché non volevo costituirmi parte civile né chiedere un risarcimento. Questo ha meravigliato il giudice e i presenti come il fatto che contemporaneamente non abbia, però, voluto ritirare la denuncia, che ero stata costretta a porre lo scorso anno. “Cosa chiede?” – mi ha domandato il giudice. “Semplicemente che si ponga attenzione alla situazione familiare di un bambino in difficoltà” – gli ho risposto. Che lui o altri siano rimasti provocati dalla mia posizione ne ringrazio Dio, ma ancor prima io sono stupita e felice di vedere l’opera Sua in me, che ho colto nella serenità, nella pace, nella libertà con cui ho vissuto quel momento e soprattutto nel saluto che ho potuto ridare a quella mamma, che mi aveva minacciato, e al suo avvocato. In diretta ho visto che dice molto più un gesto così che tanti discorsi. Un’altra esperienza per me significativa è accaduta nel periodo degli scrutini di fine anno scolastico. È sempre un lavoro particolarmente delicato ed impegnativo valutare il percorso degli studenti, ma quest’anno lo è stato ancora di più per la necessità di considerare se offrire ad un’alunna la possibilità di ripetere la classe frequentata. Si è trattato di una scelta difficile, perché di mezzo c’è la vita e la felicità di una persona e della sua famiglia. Il colloquio con i suoi genitori, in cui abbiamo comunicato loro la decisione presa, è stato uno dei più belli. Avevo tanto pregato e chiesto di pregare per quel momento e ci siamo ritrovati tutti in un dialogo umanissimo, cuore a cuore, fino ad abbracciarci alla fine. Quell’abbraccio impensabile, sapendo tutta la storia e il cammino vissuto fin lì, è stato un miracolo in cui ho proprio visto la presenza e l’azione del Signore che opera, tesse, lavora incessantemente. Anche la visita dell’ispettore del Ministero dell’Istruzione il penultimo giorno di scuola è stata un’occasione bellissima. Nel nostro lavoro è una prassi, ma è un incontro sempre un po’ temuto, per la paura di aver sbagliato qualcosa o di non avere qualcosa a norma. Facendo tutto quello che una visita del genere comporta (controllo dei documenti, controllo dei registri, controllo del personale, controllo della struttura, ecc. ecc.) abbiamo vissuto un incontro bellissimo. Quando l’ispettore mi ha detto che era tutto a posto e che si complimentava con noi per una scuola così bella dove avrebbe portato le sue figlie se abitasse più vicino, mi è sembrato di risentire quel “Vogliamo venire con voi!” di cui parla il profeta Zaccaria, che abbiamo riportato anche nel brano che accompagna il nostro invito all’Avvenimento in piazza di quest’anno. È vero che ci sono i mali dei tempi, magari anche tanti. Ma è ancor più vero che questo – come sempre - “è tempo di uomini e donne, rapporti e relazioni, famiglie, comunità, compagnie, amicizie, opere e luoghi umani che testimonino il cristianesimo come avvenimento, come l’unico capace di affermare e costruire una umanità più autentica, assolutamente più umana, esaltante e impareggiabile; che mostrino con la stessa propria vita che vive la realtà di tutti, dentro le sfide, la problematicità e il dramma del rapporto con la realtà che vivono tutti, dentro le proprie responsabilità quotidiane, a quali profondità possa portare il rapporto con Gesù” (Ibi). E questa testimonianza è un dono da chiedere e risorprendere sempre per primi. Barbara Braconi

Lettera ai giovani in occasione della presentazione del documento preparatorio della XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

13 gennaio 2017

Incontro pre-sinodale con i giovani.

Discorso del Santo Padre. Domande dei giovani e risposte del Papa.

19 marzo 2018

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