Il Dantedì

Il sommo cantore del desiderio umano

Una giornata per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante

24 Marzo 2022

È già il terzo anno che in Italia si celebra il Dantedì, giornata istituita nel 2020 dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della cultura Dario Franceschini. Una giornata per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante, una giornata che ci dà la possibilità di rivolgere lo sguardo ad uomo che ci si fa accanto dentro il cammino di questa nostra vita.
Lo scorso anno, in occasione dei 700 anni dalla morte del Poeta, sono state tantissime le iniziative che hanno celebrato questa memoria. Anche il santo Padre Francesco lo ha onorato pubblicando la Lettera apostolica Candor lucis aeternae, Splendore della luce eterna. Alla luce del cammino che possiamo vivere in compagnia di questo amico che è Dante, guardando tutta la realtà che oggi, in ogni nostro oggi, viviamo, questo scritto risulta essere preziosissimo ed attuale, vicino, utile al procedere di una vita trascorsa nel quotidiano per tutti gli uomini, non solo per i credenti.
Così scrive il Papa: “Il Sommo Poeta, pur vivendo vicende drammatiche, tristi e angoscianti, non si rassegna mai, non soccombe, non accetta di sopprimere l’anelito di pienezza e di felicità che è nel suo cuore, né tanto meno si rassegna a cedere all’ingiustizia, all’ipocrisia, all’arroganza del potere, all’egoismo […].Dante sa leggere in profondità il cuore umano e in tutti, anche nelle figure più abiette e inquietanti, sa scorgere una scintilla di desiderio per raggiungere una qualche felicità, una pienezza di vita. Egli si ferma ad ascoltare le anime che incontra, dialoga con esse, le interroga per immedesimarsi e partecipare ai loro tormenti oppure alla loro beatitudine. Il Poeta, partendo dalla propria condizione personale, si fa così interprete del desiderio di ogni essere umano di proseguire il cammino finché non sia raggiunto l’approdo finale, non si sia trovata la verità, la risposta ai perché dell’esistenza, finché, come già affermava Sant’Agostino, il cuore non trovi riposo e pace in Dio. […]”.
Ancora Papa Francesco, profondamente coinvolto con l’uomo e con la realtà tutta continua: “L’opera del Sommo Poeta suscita anche alcune provocazioni per i nostri giorni. Cosa può comunicare a noi, nel nostro tempo? Ha ancora qualcosa da dirci, da offrirci? Il suo messaggio ha un’attualità, una qualche funzione da svolgere anche per noi? Ci può ancora interpellare? Dante – proviamo a farci interpreti della sua voce – non ci chiede, oggi, di essere semplicemente letto, commentato, studiato, analizzato. Ci chiede piuttosto di essere ascoltato, di essere in certo qual modo imitato, di farci suoi compagni di viaggio, perché anche oggi egli vuole mostrarci quale sia l’itinerario verso la felicità, la via retta per vivere pienamente la nostra umanità, superando le selve oscure in cui perdiamo l’orientamento e la dignità”.

In occasione del XXIV Convegno Fides Vita abbiamo presentato una mostra dal titolo “Il Cielo intero si è mosso per te” che è possibile noleggiare continuando così a favorire a chiunque l’incontro col Sommo Poeta. Diversi, poi, sono gli articoli che abbiamo editato nella nostra rivista¹ proprio lo scorso anno:

Come luce nelle tenebre

La possibilità di un nuovo inizio

Risplenda su di noi la luce del Tuo volto. Un tratto di cammino nel Paradiso di Dante

Oggi, giornata, solennità dell’Annunciazione della Vergine Maria, dietro e con il Papa che compirà un solenne Atto di consacrazione dell’umanità, specialmente della Russia e dell’Ucraina, al suo Cuore immacolato, anche nella compagnia di Dante, eleviamo la nostra preghiera a Colei, che prima ancora della nostra domanda, la precorre e la accoglie (“La tua benignità non pur soccorre/ a chi domanda, ma molte fïate/ liberamente al dimandar precorre” –Par. XXXIII, 16-18).


Maria, Regina della pace, prega per noi e per il mondo intero.

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