Per questo, la vicenda di questi Amici, in un contesto totalmente diverso, continua a pro-vocare la nostra vita, a destare la nostra ragione, a sostenere la nostra fede, a richiamare la nostra amicizia, a muovere la nostra libertà.
La mostra presentata in occasione del nostro 31° Convegno è nata dal desiderio di don Armando Moriconi che, nel periodo del primo lockdown di marzo 2020 – guardando un film su Winston Churchill e sulla resistenza inglese all’invasione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale – si è ritrovato il desiderio di voler incontrare la storia degli amici della Rosa Bianca coinvolgendo dei giovani della nostra Compagnia nella proposta di questo lavoro. Nell’incontro-testimonianza vissuto al Convegno proprio su questa mostra, don Armando ha chiarito la ragione di questa proposta con le parole di San Giovanni Paolo II: “Una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta”. Quando la fede incide nella vita genera uno sguardo tale che ti fa ritrovare coinvolto e interessato a tutta la realtà dove anche vedere un film diventa un’occasione per incontrare sé e che, da lì, può arrivare anche a proporre una mostra, come realmente è stato.
Il desiderio di lasciar incontrare e provocare la vita da quella di questo gruppo di amici vissuti al tempo del nazionalsocialismo, ha permesso a due ragazzi, Marco e Giorgio – coetanei agli amici della Rosa Bianca – di rendere testimonianza di un bellissimo cammino su loro stessi e un importante lavoro di approfondimento di quel periodo storico così tragico per tutta l’umanità.