“Lumen Fidei”, “La luce della fede”: si intitola così la prima Enciclica di Papa Francesco, pubblicata oggi 5 luglio. Indirizzata a vescovi, presbiteri, diaconi, consacrati e a tutti i fedeli laici, e suddivisa in quattro capitoli, l’Enciclica – spiega Papa Francesco – era già stata “quasi completata” da Benedetto XVI. A quella “prima stesura” l’attuale Pontefice ha aggiunto “ulteriori contributi”. Obiettivo del documento è recuperare il carattere di luce proprio della fede, capace di illuminare tutta l’esistenza umana.
La fede non è un'illusione e non è una luce illusoria che toglie all'esistenza umana novità e avventura. Non è, come pensava Nietzsche, "un'illusione di luce che impedisce il nostro cammino di uomini liberi verso il domani", si legge nell'enciclica di papa Francesco. La fede non è "un salto nel vuoto che compiamo per mancanza di luce, spinti da un sentimento soggettivo" o "una luce soggettiva, capace forse di riscaldare il cuore, di portare una consolazione privata" senza potersi proporre agli altri come "luce oggettiva o comune per rischiarare il cammino". "Dio si ascolta, si vede e si tocca"."La fede cristiana - prosegue il Pontefice - è fede nell'incarnazione del Verbo e nella sua Risurrezione nella carne; è fede in un Dio che si è fatto così vicino da entrare nella nostra storia".
Chi crede in Gesù non solo guarda a Lui, ma anche dal Suo punto di vista. E come nella vita quotidiana ci affidiamo all’architetto, al farmacista, all’avvocato, che conoscono le cose meglio di noi, così per la fede ci affidiamo a Gesù, esperto nelle cose di Dio, colui che ci spiega Dio. La fede non è un fatto privato- sottolinea il Pontefice- perché si confessa all’interno della Chiesa, come comunione concreta dei credenti. E in questo modo, l’esistenza credente diventa esistenza ecclesiale.
Inoltre, come sottolineanto oggi da tutte le testate giornalistiche, il Papa dimostra lo stretto legame tra fede, verità e amore, quelle affidabili di Dio. La fede senza verità non salva –dice il Pontefice- Resta solo una bella fiaba, soprattutto oggi in cui si vive una crisi di verità a causa di una cultura che crede solo alla tecnologia o alle verità del singolo, a vantaggio dell’individuo e non del bene comune. Il grande oblio del mondo contemporaneo- evidenzia il Papa- è il rifiuto della verità grande, è il dimenticare la domanda su Dio, perché si teme il fanatismo e si preferisce il relativismo. Al contrario, la fede non è intransigente, il credente non è arrogante perché la verità che deriva dall’amore di Dio non si impone con la violenza e non schiaccia il singolo. Per questo è possibile il dialogo tra fede e ragione: innanzitutto, perché la fede risveglia il senso critico ed allarga gli orizzonti della ragione; in secondo luogo, perché Dio è luminoso e può essere trovato anche dai non credenti che lo cercano con cuore sincero. Chi si mette in cammino per praticare il bene- sottolinea il Papa- si avvicina già a Dio.
Altro punto essenziale della Lumen fidei è l’evangelizzazione: chi si è aperto all’amore di Dio- dice il Pontefice- non può tenere questo dono solo per sé. Come una fiamma si accende dall’altra, così la luce di Gesù brilla sul volto dei cristiani e si trasmette di generazione in generazione, attraverso i testimoni della fede. Il Pontefice scrive inoltre del modo in cui la fede si trasmette e del legame tra il credere e il costruire il bene comune perchè “quando la fede viene meno, c’è il rischio che anche i fondamenti del vivere vengano meno”.
Nell'Enciclica risuona un appello che Papa Francesco ci ha già consegnato all'inizio del Suo Pontificato: “non facciamoci rubare la speranza, non permettiamo che sia vanificata con soluzioni e proposte immediate che ci bloccano nel cammino”. L’Enciclica si conclude, con una preghiera a Maria, “icona perfetta” della fede, affinché ci insegni a guardare con gli occhi di Gesù.
In questa stessa giornata, ricevendo in udienza il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei santi, Papa Francesco ci ha fatto un'altra grandissima sorpresa poichè ha autorizzato il dicastero a promulgare il decreto sul secondo miracolo attribuito a papa Wojtyla, compiuto subito dopo la beatificazione il primo maggio 2011 e aperto la strada alla canonizzazione di Papa Roncalli anche senza il secondo miracolo. Ancora oggi il Pontefice ha dato il via libera alla Beatificazione di Alvaro del Portillo, prelato dell’Opus Dei, di Madre Speranza, fondatrice delle Congregazioni delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso, e di 42 martiri, uccisi in odio alla fede durante la Guerra civile spagnola. Riconosciute le virtù eroiche inoltre di Giuseppe Lazzati, laico consacrato, politico e intellettuale italiano.
Un ulteriore e grande dono che Papa Francesco ci ha fatto proprio in questa giornata quasi a indicare immediatamente alcuni di quei volti che inconfodibilmente ci testimoniano in tutta la loro esistenza Lumen Fidei!
Il testo dell'Enciclica Lumen Fidei