Quando alcuni mesi fa mi sono imbattuta con la storia che sto per raccontarvi, non immaginavo minimamente che mi sarei trovata a farlo in un contesto attuale sempre più simile a quello in cui la testimonianza di Maïti è maturata. Vissuta in Francia, ma di origine svizzera, questa donna ha rincontrato dopo oltre quarant’anni il medico della Gestapo che, durante la sua prigionia, l’aveva sottoposta a pratiche di tortura, affinché confessasse la sua attività nella Resistenza francese, provocandole irreparabili danni neurologici che stroncarono la sua carriera di pianista. Dal cammino di continua conversione vissuto da Maïti lei stessa vide fiorire un perdono inimmaginabile verso l’uomo che apparentemente le aveva rovinato la vita. La sua testimonianza ci sia di sostegno in queste terribili ore della nostra storia dove l’orrore della guerra è tornato ad infuriare nel cuore dell’Europa.
Articolo di Barbara Braconi nel prossimo numero di Nel Frammento