Alle ore 8.33 di sabato 24 maggio un Airbus A321 dell'Alitalia con a bordo Papa Francesco è decollato dall'aeroporto di Fiumicino alla volta di Amman, prima tappa del viaggio apostolico in Terra Santa.
Il pellegrinaggio durerà tre giorni: il Santo Padre visiterà la Giordania (sabato 24 maggioi), i Territori palestinesi (domenica 25) e Israele (nel pomeriggio di domenica e lunedì 26 maggio).
Il viaggio papale si annuncia particolarmente denso di incontri e di preghiere: oltre ai consueti saluti alle diverse autorità locali, Papa Francesco avrà modo di incontrare bambini, malati, comunità religiose e naturalmente avrà l’occasione di benedire quelle terre, spesso teatro di sanguinose battaglie.
Il Papa celebrerà l’Eucarestia alle 16 di sabato all’International Stadium ad Amman; poi sarà a Betlemme e infine a Gerusalemme, città in cui si concluderà il viaggio apostolico.
A livello interreligioso significativi saranno gli incontri di papa Francesco con il Gran Muftì di Gerusalemme e con i due Gran Rabbini d’Israele, come la visita alla Spianata delle Moschee e l’inserimento di un bigliettino fra le fessure del Muro occidentale dell’antico Tempio ebraico (ripeterà il gesto dei papi Wojtyla e Ratzinger).
A livello ecumenico ci sarà l’incontro con il patriarca Bartolomeo I, a cinquant’anni dello storico abbraccio del 1964 tra papa Montini e il patriarca Bartolomeo. Nella basilica del Santo Sepolcro pregheranno insieme con i capi delle Chiese cristiane di Terra Santa, alla cerimonia saranno altresì presenti i patriarchi delle Chiese cattoliche del Medio Oriente.
L’attesa di papa Francesco è andata crescendo in questi ultimi giorni. A Betlemme, ad esempio, la Chiesa locale è in festa: padre Nerwan, il parroco francescano della comunità, sta preparando la visita da oltre sei mesi e ogni giorno i suoi parrocchiani hanno insistito per essere presenti alla Santa Messa che il Papa presiederà: “Abbiamo pochi biglietti e tutti i miei parrocchiani vogliono assistere alla messa, ogni giorno ho gente in ufficio che chiede di poter partecipare”.
Le strade della città sono illuminate dai poster del Papa vestito di bianco e i bambini del campo profughi di Aida sventolano già le bandiere del Vaticano.
In moltissimi inoltre attendono con desiderio l’arrivo del Santo Padre affinché la sua presenza ridia slancio al processo di pace, in momento di stallo nel dialogo tra palestinesi ed ebrei: l’augurio è che possa rianimare le speranze di pace, in particolare nei giovani. “Egli è il leader – ha detto il sindaco di Betlemme, una giovane donna cristiana - ed è in grado di coinvolgerne altri nel processo di pace”. “Papa Francesco seminerà la pace”, ha assicurato inoltre il patriarca latino Fouad Twal, “a livello politico, interreligioso, ecumenico”.
Anche tra i musulmani cresce l’attesa. “E’ una visita storica, aspetto con gioia di vederlo lunedì prossimo, quando avrò il privilegio di accompagnarlo sulla spianata delle moschee”, ha dichiarato in un intervista a La nuova Bussola quotidiana Azam Abed Alkhatib Altamimi, responsabile amministrativo della spianata delle moschee a Gerusalemme. “Consideriamo questo viaggio - ha proseguito - come un gesto di autentica fraternità, pace e dialogo tra cristiani, musulmani ed ebrei. Riceveremo il Santo Padre con ogni rispetto e onore, come si addice a una personalità come lui. L’aspettativa che respiriamo a Gerusalemme è grande. E personalmente spero che questa visita rappresenti l’inizio di una pace giusta e duratura nella Città Santa”.
“Cari amici - ha scritto dal suo account ‘@Pontifex’ Papa Francesco mentre era in viaggio - vi chiedo di accompagnarmi con le vostre preghiere nel mio pellegrinaggio in Terra Santa”. Accogliamo con gioia il suo invito e affidiamo alla Madonna questo viaggio così carico di aspettative, certi che il Papa saprà dare speranza e slancio al dialogo di pace.
Discorsi del Santo Padre