“Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!” – è stato il primo, forte e certo invito che Giovanni Paolo II ci ha rivolto sin dall’inizio del suo pontificato.
“Il suo sguardo, le sue parole e i suoi gesti - scriveva Nicolino subito dopo la sua morte - portavano innanzitutto la certezza e il bagliore, la libertà e l’acuta intelligenza della sua esperienza quotidiana di uomo preso, tutto afferrato dall’Avvenimento di Cristo redentore. Il centro della sua testimonianza e della sua iniziativa è stato semplicemente la radicale certezza che Cristo è il redentore dell’uomo, il centro del cosmo e della storia […] Ed è Cristo come Avvenimento vivo, reale, presente e come il Redentore che ha avuto – fin dall’inizio- l’urgenza appassionata di riportare tra la gente, nelle piazze, nelle strade del mondo, perché tornasse a parlare al cuore di ogni uomo”. (Nicolino Pompei, Grazie Santo Padre! Omaggio a Giovanni Paolo II nel suo “dies natalis”).
Tutto il nostro amore e la nostra gratitudine a Giovanni Paolo II è per essere stato un così innamorato, tenace, indomabile e razionale maestro e testimone.
Nella felicissima occasione della memoria dei cento anni dalla sua nascita, riproponiamo alcuni articoli scritti nella nostra rivista, lasciando che continui a crescere in noi il suo insegnamento e la sua testimonianza e possa continuare a segnare la nostra vita.
Grazie Santità, grazie Signore per questo Papa Santo che ci hai concesso di avere come Padre e Pastore nel nostro cammino nella Chiesa.
Omaggio di Nicolino Pompei a Giovanni Paolo II nel suo “dies natalis” (da Nel Frammento anno III numero 3/2005)
Il percorso poetico di Giovanni Paolo II (da Nel Frammento anno XII numero 1/2014)
Preghiere di Giovanni Paolo II