I Volantini
Fare memoria non significa rispolverare malinconicamente qualcosa del passato, ma rivivere un’esperienza che coinvolge la ragione, prima ancora che il sentimento e l’emozione. È rivivere un’esperienza recuperando e approfondendo il giudizio di quell’esperienza, grazie al tempo passato, che – se vissuto nella Grazia, se vissuto con Cristo – non può che avere prodotto una crescita, l’emergere maggiore dell’ “io”, del vero “io”, quello che il Creatore ha pensato e voluto sin dall’origine. Fare memoria è come ripassare per una strada precedentemente percorsa: la conosci già e, più cammini, più i ricordi emergono con maggiore chiarezza e puntualità. Non ricordi solo la strada; ricordi soprattutto te dentro quella strada. Te, i tuoi passi, il tuo sacrificio, la tua gioia, il contributo che quella strada ha offerto alla tua crescita. E, ripercorrendola, ti emerge un giudizio nuovo, più profondo; oggi ti dice, inevitabilmente, qualcosa di più; nel presente cogli qualcosa di più, perché sei tu, sei sempre tu, sei quello di un tempo, ma sei cresciuto. E cresciuta è anche la consapevolezza.