Quello che abbiamo di più caro
“In Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c’è una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici. Sotto questi portici giaceva una folla di ammalati, ciechi, zoppi e paralitici... c’era là un uomo infermo da 38 anni. Gesù, vedendolo disteso e saputo che da molto tempo stava così, in quella condizione, gli si avvicinò e gli disse: vuoi guarire?” (cfr. (...)
Jesu dulcis memoria, dans vera cordis gaudia, sed super mel et omnia Eius dulcis praesentia...O Gesù, ricordo di dolcezza, dolce memoria, sorgente di vera gioia al cuore. Ma di una dolcezza più dolce del miele e sopra ogni dolcezza è dolcezza la sua Presenza. È proprio l’espressione umana del cuore di un uomo segnato dalla memoria di Cristo. Una dolcezza (...)
Questa mattina siamo stati introdotti alla preghiera delle Lodi con il canto del magnifico inno delle Monache Trappiste di Vitorchiano. Sono parole che non contraddicono quello che abbiamo messo a tema perché scaturiscono da una vita segnata radicalmente, nel silenzio e nella preghiera, giorno e notte, dall’amore di Cristo e dall’amore a Cristo. “L’aurora risplende di luce, il cielo si (...)
… Se questa iniziativa di Dio è ininterrotta e inarrestabile, se nella presenza di Cristo è un’esperienza reale, attuale e accessibile a tutti, quale posizione e atteggiamento, quale apertura e spazio trova in noi questa Grazia?Questo richiamo è sostenuto direttamente e apertamente dal Vangelo dell’odierna Liturgia. Il Vangelo di Luca ci riferisce uno di quei momenti in cui Gesù si (...)
Che cosa significa che il Mistero si è fatto carne, che Dio si è fatto carne, che si rivela ed entra come Uomo nella storia? Significa che il Mistero risponde in maniera inconcepibile ed inaudita al nostro assoluto, ma allo stesso tempo impossibile desiderio di conoscerlo. Questa inconcepibile risposta trova senz’altro il suo preludio nell’avvenimento altrettanto sconvolgente della sua rivelazione (...)